Titolo: Teoria della normalizzazione
Categoria: Tecniche |
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Ultimo Aggiornamento: 20/02/05 |
Analizzando le statistiche di accesso a Sviluppo4D mi sono accorto con sorpresa, e ovviamente con piacere, del fatto che molti dei nuovi visitatori del sito sono sviluppatori (quanto meno probabilmente) in cerca di informazioni e notizie relative a sistemi di sviluppo di database “altri” rispetto a 4th Dimension: oltre ai già ampiamente trattati Access e FileMaker, anche ricerche riguardanti Macromedia Cold Fusion, Oracle, Visual Basic, Code Warrior, AS 400, Delphi portano visitatori su questo sito. Visto dunque che 4D può diventare fonte di conoscenza “open source” anche per altre piattaforme, ho pensato di dedicare alcune faq ad un argomento che prescinde realmente dal tipo di sistema di sviluppo per database utilizzato dal programmatore-visitatore: la teoria della normalizzazione.
Tanto per dare un’idea di ciò che cercherò di sviluppare più ampiamente possibile nelle varie faq sull’argomento,
normalizzazione è un processo, in parole molto povere, che determina quali campi debbano appartenere ad una determinata tabella in un database relazionale. Sono poche, semplici ed intuitive regole che portano vari benefici:
- Eliminazione delle ridondanze (cioè la duplicazione dei dati);
- Creazione di modelli “chiusi” (per la teoria degli insiemi) di entità del mondo reale, con i loro processi e le loro relazioni;
- Strutturazione dei dati assai flessibile.
La normalizzazione assicura lo sfruttamento di tutti i benefici dati dall’uso di un sistema di database relazionale: il tempo “sprecato” in questo processo viene ripagato da sé immediatamente.
Come fonte per i vari argomenti trattati userò un brillante articolo di David Adams e Dan Beckett (e le relative fonti) del 1997, ricavato da Programming 4th Dimension: The Ultimate Guide degli stessi autori, oltre a “Basi di dati e basi di Conoscenza” di Jeffrey D. Ullman
Consulta da questo link l’indice delle faq sulla normalizzazione
Inviato da: PierPaolo Sichera |
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